domenica 6 dicembre 2009


Natura morta (pere), 1924, olio su tela su tavola, cm 21x29, Mart, collezione L.F.

“…L’oggetto […] nel quotidiano confronto tra l’artista e il suo modello, riacquistava circostanze nuove, non dedotte per imitazione, ma individuate, scoperte, isolate: di lì investite all’archetipo, che fonde nella nuova struttura. L’oggetto si costituisce allora alla fantasia, non come quella tale bottiglia polverosa, ma come ipotiposi che riempie la coscienza, rende la coscienza a se stessa quasi tangibile e certo visibile: dove è già il trapasso dall’immagine mentale alla figurazione pittorica."Cammino di Morandi, 1939/4

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