
“… avveniva in questi anni, trascorso il periodo germinante del Cubismo analitico, la cosciente presa di possesso di un materiale espressivo, che dall’accorta, sottilissima, vivisezione dei solidi ricuperava incidenze formali inascoltate e impreviste[…]. Le forme stesse degli oggetti – così in un precipitato il liquido uniforme si disgiunge rinserrandosi in cristalli distaccati e aggregati l’un sull’altro – si affiancavano nel 1914, taglienti ed erette simili a lame di clteli, e creavano crepe ottili, distacchi di vuoti minimi, saldati nei contorni. Non vi era dispersione, non residuo: l’occupazione della tela era già totale…”
Cesare Brandi,Cammino di Morandi, 1939/41
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